Sparare o guarire? - Greenpeace ©

Salve ragazzi, oggi Greenpeace ci chiede: cos’è che ti fa sentire al sicuro? Sapere che nel tuo quartiere c’è un ospedale di prim’ordine, o la presenza di sottomarino di ultima generazione attraccato nella più vicina base militare navale?

 

Se ti stai chiedendo cosa c’entrano le due cose insieme, ecco la risposta: un solo sottomarino nucleare equivale al costo per la costruzione di 30 ospedali di medie dimensioni. E in Italia, mentre cerchiamo disperatamente risorse per curarci, riparare le nostre scuole e garantire la sopravvivenza alle famiglie colpite dalla crisi economica, stiamo pagando 859 milioni di euro per l’acquisto di F-35. 

 

Li chiamano investimenti in sicurezza. Ma armi e arsenali possono assicurarci solo altre morti. O nella migliore delle ipotesi, resteranno parcheggiati in un magazzino lontano dagli occhi di tutti. Dietro questa finta idea di sicurezza, si nascondono enormi profitti e la sofferenza per altri popoli. 

 

Che senso ha continuare a spendere questi soldi ora, in cui abbiamo un disperato bisogno di strutture sanitarie e di ridurre l’inquinamento per prevenire altre pandemie e consegnare un Pianeta verde e sicuro alle future generazioni? 

 

Noi chiediamo al nostro Governo ORA di fermare gli investimenti in F35 e altri arsenali militari e investire in salute, istruzione e ambiente. Questa è la sola via d’uscita dalla crisi, non ripetiamo gli errori del passato!
 

 

 


BASTA INVESTIRE IN BOMBE E ARSENALI

Chiedi al nostro governo di investire in salute, lavoro e ambiente 

 
FIRMA LA PETIZIONE

In molti paesi, compresa l’Italia, i fondi spesi nell’industria militare sono molti di più di quelli investiti in istruzione, salute, riconversione energetica.

Anche per questo ad aprile 2020, durante la prima ondata della pandemia, 50 senatori italiani hanno proposto una moratoria di 12 mesi del programma JSF F-35, indirizzando le risorse ad esso destinate per l'anno 2020 (859 milioni di euro) e parte di quelle per l'anno prossimo (747 milioni di euro) verso altri programmi di investimento. La moratoria è stata abbandonata in un cassetto, e non ha mai ricevuto risposta da parte del Ministro Guerini.

La scelta italiana sembra quella di voler continuare ad accrescere il nostro arsenale, per proteggerci da ipotetiche guerre e invasioni.

Ma noi sappiamo che è stato un virus a distruggere il nostro sistema economico e sociale: perché mancano infermieri, insegnanti, operatori sociali e infrastrutture per garantire a tutti di vivere davvero in sicurezza. 

 

E manca una visione del futuro che vogliamo. 

Se il nostro Pianeta continua ad essere distrutto, sovrasfruttato, popolato da guerre, non saremo mai al sicuro.
 

Noi crediamo che sia ancora possibile costruire un mondo più verde e pacifico.
Se ci credi anche tu, prendi posizione ora. Non è troppo tardi.


grazie per il tuo impegno.

Buona Luce

Phil

Un messaggio dall’Oceano Artico - Greenpeace ©

A Settembre il team Greenpeace è tornato a navigare nell’Oceano Artico e mi ha comunicato le parole che seguono:


‘’Ciao Filippo, vorrei scriverti che qui stiamo vedendo maestosi ghiacciai e un ambiente pieno di vita, ma non sarebbe la verità. Quello che stiamo documentando, purtroppo, è la diminuzione del livello del ghiaccio: la vita di migliaia di animali è in pericolo.’’

Non solo: ogni volta che un blocco di ghiaccio si stacca le industrie petrolifere guadagnano nuovi spazi che si aprono per le loro attività estrattive.

I cambiamenti climatici minacciano questo ecosistema unico. Ecco perché abbiamo bisogno di Santuari marini: aree marine libere da ogni attività di sfruttamento. UNISCITI A NOI.

Solo pochi giorni fa, la notizia del distacco di un un enorme blocco di ghiaccio di 100 chilometri quadrati in Antartide, ha fatto il giro del mondo. Nell’Oceano Artico la situazione è ancora più preoccupante: secondo un nuovo studio pubblicato ad agosto l'Artico potrebbe essere completamente privo di ghiaccio in estate entro il 2035.

È più importante che mai agire il prima possibile per proteggere le aree più sensibili dei nostri oceani!


SALVIAMO L'ARTICO CON LE AREE PROTETTE! 

Chiedi la firma di un Accordo globale per gli Oceani. 

 
FIRMA

Stiamo navigando gli oceani da polo a polo da oltre un anno, nelle aree più remote, lontane dalle leggi e dalle giurisdizioni dei singoli stati. Laddove nessuno vede, e gli interessi delle industrie proliferano indisturbati, animali unici come balene e tartarughe sono a rischio.
Siamo qui per proteggere gli oceani, ma non possiamo farcela da soli.

Il Covid ha fermato le riunioni di negoziazione tra stati, che avrebbero reso possibile firmare un accordo per creare una rete di aree marine protette in alto mare, tutelando le aree più sensibili dallo sfruttamento e dalle attività estrattive. Ora questi negoziati possono riprendere ed è più importante che mai farsi sentire. 

Noi continueremo a denunciare, vigilare, documentare e chiedere ai Governi di assumere la responsabilità della protezione degli oceani. 

Vi invito a unirci a noi per chiedere ai leader mondiali di sottoscrivere l’Accordo Globale per proteggere gli Oceani.

Grazie per il tuo impegno.

Buona Luce

Phil.

MARRAKESH