2020: A turning point for life

[From Avaaz]
Dear friends,


11,000 scientists just announced that climate change has us on track for 'untold suffering', while the UN says the collapse of our ecosystems could wipe out a **MILLION** species.

And, we could be one of them.

There used to be many "environmental issues". But now, it's all one struggle. For life itself. We’re not separate from nature -- we ARE nature, and in this struggle we can find our true selves: not a virus that plagues this planet, but a species that protects all life.

Millions of us have backed Avaaz campaigns for 100% clean energy, and for "50/50", a game-changing plan to protect half our planet for nature. But to win, we must bring these two giant campaigns together in a massive worldwide movement for life itself -- and we need to do it fast.

2020 is THE year to do it, with two major global summits in China and the UK that will decide whether to urgently protect nature and cut carbon pollution.

If 10,000 of us chip in just the cost of a cup of coffee a week, we can make building this movement our major focus for the next year, with huge marches, campaigns targeting key leaders, and a massive media push, to make 2020 the turning point for all life on Earth. Chip in now:


I'LL DONATE €1 WEEKLY
I'LL DONATE €2 WEEKLY
I'LL DONATE €3 WEEKLY
OTHER AMOUNT

Catastrophic climate change could end life on Earth. But our most powerful protection against climate change is life itself - vast forests and grasslands that turn our carbon emissions into water and oxygen. But since 1970, we've destroyed vast habitats, wiping out 60% of mammal, bird, fish and reptile populations! Only by saving both the climate and nature can we ultimately save ourselves.

To do so, we need to take the streets again ahead of these key summits -- and be bigger than ever before.

We know how to do this -- before the Paris Climate Summit, our movement helped deliver not one but TWO record-breaking climate marches! We combined the heat on the streets with inspirational advocacy, media, and smart campaigning -- and we won!

Now we’re needed again. In 12 months, the fate of millions of species -- maybe even our own -- could be sealed. Let’s make sure we show up. Chip in weekly to power the movement to defend all life in 2020: 


I'LL DONATE €1 WEEKLY
I'LL DONATE €2 WEEKLY
I'LL DONATE €3 WEEKLY
OTHER AMOUNT
Every single penny we spend comes from small donations made by Avaaz members. And time and time again it’s made magic happen in the world. But saving nature, the climate, and ourselves is our biggest challenge yet -- so let’s each chip in today and rise to save everything we love in 2020.


With hope,

Ricken, Marigona, Joseph, Camille, Rosa, Martyna, Bert, and Christoph with the entire Avaaz team

Buona Luce
Phil

HP INSTANT INK


[sponsored] ARTICLE WRITTEN IN DEC. 2017

Ragazzi oggi voglio parlarvi della nuovissima novità in casa HP: il servizio Instant Ink. 
Le cartucce si esauriscono sempre quando servono e alla fine sprechiamo un sacco di tempo ed energia in qualche tipografia della nostra città magari per stampare solo qualche documento o alcune foto! 


Con HP Instant Ink invece non resterai mai più senza inchiostro, infatti, la stampante collegata ad internet, rileva il livello d’inchiostro e ti spedisce le cartucce nuove prima che finiscano quelle vecchie! Instant Ink è il servizio di HP che, attraverso abbonamento, ti fa avere le cartucce di inchiostro per la tua stampante direttamente a casa o in ufficio, per essere sempre liberi di stampare senza perdere tempo, e in più, risparmiando fino al 70%!


Grazie al servizio in abbonamento Instant Ink di HP, posso stampare i miei documenti o le foto direttamente a casa mia dalla mia stampante. Io ho provato questo fantastico abbonamento con il piano da 15 stampe al mese GRATIS! I pacchetti sono molto convenienti e inoltre potete disdire l’abbonamento quando volete! Approfittatene sul sito ufficiale (clicca QUI)

Buona Luce

Phil





Dove sono i miei amici?



Mancano meno di cinque giorni a Natale. 
Sono molto impegnato con il lavoro tanto da non riuscire nemmeno ad organizzarmi per fare i regali, eppure mi ritrovo a scrivere questo articolo alle 23:00 passate del 20 Dicembre 2019. Questa volta però, non sono qui a proporvi un nuovo prodotto o dirvi l'ultima sul qualche evento Fashion a cui sono stato ospite, mi sento piuttosto nella posizione di esporvi un qualcosa di - relativamente - più importante e ad essere onesto mi mancava farlo. Mi riferisco a quei Blogpost sulla vita personale, sui sentimenti e punti di vista da condividere, quegli articoli che scrivevo di più su questo mio diario 2.0 (alcuni nemmeno mai pubblicati online) e che non stancherò mai di aggiornare nonostante si dica: "oggi nessuno legge più i Blog" [a me non risulta]. Tempo fa avevo anche fatto un sondaggio nelle stories di Instagram chiedendovi cosa vi sarebbe piaciuto di più sapere tra informazioni sui viaggi o qualcosa di più intimo e considerato che, ha vinto palesemente la seconda opzione, ne approfitto per parlarvene ora!

Non voglio sembrare melodrammatico ma nonostante l'agenda piena e il filare di questo periodo sento in me una sorta di impedimento, un freno che non mi fa andare avanti serenamente, un tarlo che ho da qualche giorno ormai. Un grattacapo, che tiene bloccato il fluire dei miei pensieri ed una voce che mi dice che questa volta devo scrivere quello che sento e condividerlo con voi (volevo farlo già da molto prima); da Ariete ascendente Bilancia, qualsiasi cosa io decida di fare è come se fosse per me un dovere ed essendo una persona molto meticolosa (nell’ultimo periodo lo sono diventato ancor di più) non riesco a vivere serenamente la gioia di questi giorni senza mettere nero su bianco quest pensieri!

La mia vita è cambiata velocemente in meno di un anno, ci sono stati alti e bassi, problemi familiari, personali, qualche piccola soddisfazione e poi di nuovo delusioni lavorative e interpersonali, durante il 2019 ho studiato in un'accademia, ho letto qualche libro, e approfondito sul mio lavoro; ho passato l'estate tra l’Italia e la Francia, ho trascritto testi e analizzato alcuni argomenti di arte, ho provato a dipingere di nuovo ed ho ripreso anche la musica che - come un po' per tutti - mi tiene compagnia nei momenti giù di corda. Sono stato cullato in questo involucro per qualche mese poi, uscito da questa bolla di depressione mista ad una beatitudine forzata, ho messo in pratica le dispense che ho studiato prima e durante l’estate e mi sono di nuovo reinventato, ho ricominciato a lavorare con ancora più precisione e ripreso a viaggiare, e appena rinsavito, mi sono chiesto: dove sono i miei amici?

In montagna, con il sole cocente di Luglio, mentre sfogliavo pagine sul Romanticismo, approfondivo lo studio di Yellow-Red-Blue di Kandinskij o leggevo un libro di André Aciman mi chiedevo: ma dove sono i miei amici? 
Mentre prenotavo i treni o mi dannavo per un nuovo progetto, mentre scattavo foto e passavo il weekend a casa o a viaggiare da solo mi sono chiesto: dove sono i miei amici? 
In questi giorni, tra la musica natalizia, l’odore delle caldarroste,  luci di ogni tipo sparse per le città e il “a Natale siamo tutti più buoni” che riecheggia nell'aria, mi chiedo: dove sono i miei amici? 



Chi mi conosce di persona dovrebbe sapere che mi sto sforzando a scrivere tutto ciò e che a me non piace parlare di questa tipologia di argomenti sui social per l'appunto, infatti mai avete visto una mia stories in cui lamento qualche problema sopra citato o tweet e aggiornamenti di stato Facebook con frasi velenose e foto alla Tumblr e onestamente non tollero nemmeno chi lo fa. Come non capisco chi pur di raccontare qualcosa vi inserisce qualche #suppliedby solo per ribadire il fatto che oggi non si può comunicare o condividere un contenuto senza avere un minimo in cambio; di certo non voglio essere io l'ipocrita in quanto con i social ci lavoro ma è da chiarire che non userò mai le community a cui sono iscritto con secondi fini e nonostante mi sforzi a dare sempre un’immagine reale di me e della mia vita è anche vero che pubblico solo contenuti che siano adatte alla cromia del feed e/o all'azienda di cui voglio parlare (che siano essi #gifted, #ad o #compratodamestesso è indifferente) come non pubblico qualcosa che non è coerente con una mia idea a meno che non si tratti di un viaggio per me importante;  in ogni caso quello che ci tengo a sottolineare è che non mi vedrete mai esibirmi con foto in lacrime - perchè i momenti di merda li abbiamo tutti - oppure stories in cui commento qualche situazione se non lavorativa, in quanto credo che ci siano dei momenti di silenzio che vanno rispettati e non condivisi. Apprezzo chi lo fa e il mio non è un "rimprovero" ma credo che bisogna tracciare una linea tra quello che è il mondo personale e quello social. 

Rimanendo tuttavia coerente, devo anche ammettere che parlarne adesso sul Blog non è poi così diverso, ma la differenza è che questo è un diario che lascio aperto a tutti (un pò come i social è vero) però qui si vuole discutere e far riflettere di un caso generale e non singolo, quello - come detto - va custodito gelosamente! Infatti, quello che sto affrontando oggi è il tema dell’amicizia a grandi linee e non il singolo rapporto che ho, o ho avuto con le persone che vedete sia sparse in queste foto sia tutte quelle persone che sono entrate a far parte della mia cricca viaggiando o per via  del mio lavoro. In questo caso appaiono spesso gli stessi volti solo perchè ho voluto raccogliere di proposito momenti belli e genuini di quando non ero nemmeno io così preso da tutte quelle cose che sostanzialmente ci hanno diviso ma questo non vuol dire che anche le altre amicizie finite - e che magari oggi non vengono mostrate attraverso immagini - non siano state ugualmente importanti!

Se sei arrivato/a a leggere fino a qui è proprio questo che ti starai chiedendo: perchè ci sono queste foto allegate al blogpost? (tra l’altro con un giovane me molto discutibile ma sicuramente più allegro!) *Attenzione sono ugualmente felice ora, ma sono cresciuto e la gioia assume forme diverse con il passare degli anni; rispondo alla domanda subito dopo.



Sono dell’idea che quando finisce un rapporto di amicizia, la cosa più intelligente da fare è venerare il ricordo o i ricordi più belli di quel rapporto. Chiaramente io ho molte più foto-ricordo di questi sei vecchi scatti e come anticipato prima, anche qualche (ex)amico in più, del quale potrei spendere qualche parola ma ho scelto, da uno dei miei archivi, sei momenti che ricordo volentieri e che altrettanto volentieri volevo mostrare anche a tutti voi (le foto sono posizionate in ordine sparso). La maggior parte delle persone che vedete in queste immagini, io non le sento più, ogni tanto le penso, altrimenti non le avrei rese protagoniste di un blogpost dove parlo di amicizia, ma non le sento ormai da tempo e sono praticamente tutte fuori dalla mia vita, non mi telefonano o scrivono da non so quanto tempo ed io lo stesso!


Con qualcuno ci ho fatto le elementari, quei rapporti che si ci vede a scuola, dopo scuola, per giocare e per uscire la sera, la stessa monotonia tutti i giorni per anni ma che poi, quando le strade si dividono, spariscono come la carrozza di cenerentola a mezzanotte. Poi ci sono quelle amicizie che si sono costruite con il tempo, con gli anni, proprio come un iceberg, le quali fondamenta potrebbero essere ancora forti ma la parte superiore si è ormai disgregata e più passa il tempo e più quella amicizia sarà  sciolta del tutto proprio come sta succedendo ai nostri ghiacciai, proprio come sta succedendo alla mia amicizia con quelle persone. Infine ci sono quelle amicizie che cominciano lente ma nel giro di alcuni mesi diventano super intime con quella persona ci dormi, ci mangi, fai la doccia insieme, organizzi viaggi ma quando meno te lo aspetti ritorna di nuovo la magia Disney ed è tutto sparito, le chiamate diventano una ogni due settimane, poi una al mese, e poi il silenzio più totale!




Come ho detto qualche riga più su, non starò qui a prendere i casi singoli, ne voglio commentarli, sono qui proprio a ricordare - invece - i momenti belli. Vi invito a fare questo esercizio, pensate alle cose positive delle persone che non ci sono più nella vostra vita, vi sentirete meglio e non ci sarà  nessun tipo di rancore ne la necessità che ci rientrino. Io stesso sono uscito dalla vita di alcune di queste persone e di altre che non sono nelle foto, cosi come molte altre ancora hanno deciso di uscire dalla mia. Trovo che sia un ciclo assolutamente giusto. Si cresce, si cambia, ti rendi conto che l’amico che conoscevi da sempre è cambiato, le abitudini dell’altra tua migliore amica sono diverse e quindi la vostra amicizia andrà a scemare e quell’amico che credevi eterno frequenta tutt’altra vita e appoggia ideologie diverse dalle tue, per non parlare delle rotture a causa di invidia o di incomprensioni (sopratutto lavorative) perchè sposteremo l’argomento ancora di più e su cause più futili a mio avviso, producendo ulteriore CO2 inutilmente! 

Quello che posso dirvi è che quando cominciate a subire questi silenzi parlatene sempre con la persona interessata ma voglio anche dirvi che se una persona decide di uscire dalla vostra vita o viceversa, e non c'è un chiaro argomento da presentare al confronto, credo che non c’è bisogno nemmeno di tutto questo discutere ne c'è il bisogno di giustificarvi con qualcuno. Il “volevo scriverti” non è uguale al “ti ho scritto” così come non basta dire “scusami se non ci sono più come prima, ma ti ho pensato” 
Voi che tipologia di amicizia avete instaurato con vostri miglior amici o in che rapporti siete con gli ex amici? Com’è andata o come va tra di voi? Anche questa volta mi piacerebbe confrontarmi con voi e se posso aiutarvi in qualche modo potete scrivermi sempre alla mia e-mail principale fattorusofilippo@gmail.com leggerò tutte le vostre esperienze!

PS: La morale di questa storia è che il nostro migliore amico rimane noi stessi. Se riusciamo a sopravvivere in armonia con questo bff (best friend forever) allora possiamo avere tutti gli amici che vogliamo. Amor proprio, amore verso l’altro e amore anche verso chi non c’è più! 

Buona Luce
Phil

Non c’è un pianeta B, non lasciamolo bruciare!

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I nostri attivisti sono entrati in azione scalando il palazzo del Consiglio Europeo mentre era in corso il vertice sul clima, simulando lo scenario di un incendio e aprendo un banner con la scritta “Emergenza Climatica”.

Lo abbiamo fatto per fare arrivare ai politici riuniti a Bruxelles un messaggio forte e chiaro: il nostro Pianeta è in fiamme, e per spegnere l’incendio non basterà il Green New Deal.

Se i nostri politici pensano di risolvere l’emergenza climatica guardando al lontano 2050, dimostrano di voler continuare a fare gli interessi delle multinazionali del petrolio e del gas e non quelli dei cittadini, scaricando la conseguenza delle loro scelte sulle generazioni future. Nel 2050 sarà troppo tardi: ciò che conta e che possono fare deve avvenire ora.

Il Green New Deal è troppo poco. Il 2050 è troppo tardi.
Io, nel mio piccolo, insieme alla grande famiglia Greenpeace, ce la mettiamo tutta per far sentire la nostra voce fino a Bruxelles, ma abbiamo bisogno anche di te. 

Facciamo sentire ai Governi che siamo in tanti a chiedere provvedimenti urgenti per l’emergenza climatica in corso. PARTECIPA ALLA NOSTRA CAMPAGNA.

Non c’è un pianeta B, non lasciamolo bruciare!
Firma la petizione con le nostre richieste ai politici europei e al governo italiano. 

FIRMA ORA

Prima erano solo gli scienziati a dare l’allarme, ora è il nostro Pianeta a parlare: con lo scioglimento incombente dei ghiacciai e le recenti alluvioni che hanno colpito l’Italia anche nelle ultime ore.

Non è maltempo: sono i cambiamenti climatici e sono già qui.

Continuando a investire su gas, petrolio e carbone, anziché sulle energie rinnovabili, non riusciremo a limitare l'aumento della temperatura come indicato dalla comunità scientifica.


Intere aree del nostro Paese stanno già subendo danni umani, ambientali ed economici gravissimi.


Ragazzi, Greenpeace ha portato questo messaggio ai leader europei, tu aiutaci a farlo arrivare ad ancora più persone.


Grazie per il vostro impegno
Buona Luce
Phil

SEEK TRADE SHOW

 
SEEK
 
 14 - 16 JANUARY 2020 ARENA BERLIN 
    
MEET
THE
SEEKERS
Sandqvist places focus on challenging the role of functionality in design and practicing both sustainability and respect for the environment at all times, without compromising aesthetics. Henrik Lindholm, Sandqvist's Sustainability Manager, made time to talk "responsibly" to SEEK.
Henrik Lindholm
    
"Sustainability has been part of Sandqvist's DNA since day one."
Sandqvist

 
 
"I do believe that Sandqvist was one of the pioneers in the sustainable fashion movement. The idea from the beginning was to make long-lasting bags in a simple yet beautiful design without unnecessary details. Long-lastig means the use of high-quality materials, the possibility to repair the bag if it breaks (in Sandqvist's own Repair Shops), and the 'less is more' Scandinavian design."
    
Sandqvist

 
"Our mission is to make sustainable bags - made to last. We have defined Scandinavian quality, function and sustainability as our key values - that will always guide the design of all our products. Sandqvist was founded by three friends who are still actively working with the brand. For them, the aim is that Sandqvist should be as sustainable as possible - there is no other way."
 
    
"We have defined Scandinavian quality, function and sustainability as our key values."
Sandqvist
 
 
"SEEK has a very important role to play in raising awareness. By highlighting the efforts that have been made by some brands, others will hopefully get inspired and want to join the movement. We all need to take a stand regarding these important issues, pushing everyone forward, to change the industry for a much more environmental friendly, ethical future."
    
"If we can make this industry act responsibly, we'll also inspire others to take action!"
Sandqvist
 
 
Sandqvist
 
Sandqvist
 
 
Sandqvist
 
    
"Acting responsibly means not looking the other way when faced with difficult situations or questions. The entire industry is facing a huge challenge at the moment on how we can make the fashion industry carbon-neutral, because this is what we need to do to tackle climate change. This is a much bigger question than just using more recycled materials in our products, but we need to find answers to this urgently."


MEET HENRIK LINDHOLM AT SEEK.
RESPONSIBLE FUTURE TABLE TALK
AT FASHIONTECH STUDIO

14 JANUARY / 3.45 PM – 4.30 PM
NEW NORDIC SUSTAINABILITY - WHAT CAN WE LEARN FROM SCANDINAVIAN BRANDS?
SUSTAINABILITY AT SEEK
8BFT.HAMBURG new / 24BOTTLES new / AER SCENTS / BEAUMONT ORGANIC / BENZAK DENIM DEVELOPERS / BOBO CHOSES new / BRAVA FABRICS / CHPO BRAND / COSTO / CUS / DEDICATED / FREMDFORMAT / GESSICA ALBU new / HAFENDIEB new / HUMMEL HIVE / JOHNNYLOVE / JUNGLE FOLK / KINGS OF INDIGO / KOWTOW / MASKA / MERZ B. SCHWANEN / O MY BAG / PEOPLE TREE / ROTHOLZ / THINKING MU / TRETORN / VEJA

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