OLIVIERO TOSCANI - NAPOLI 2019


Come molti di voi sanno, circa un anno dopo essermi diplomato, ho studiato Fotografia Digitale e poi Post Produzione, e ho proseguito su questa strada, era il 2016 ma già avevo alle spalle migliaia di fotografie e un paio di anni di lavoro sul campo. Tuttavia, con molta umiltà, quando tutt'ora mi definisco fotografo, sento sempre la sensazione che stia usando quella definizione impropriamente. Mi presento come tale, ma è troppo facile attribuirsi questo titolo sopratutto in questo periodo storico, quindi peso molto questa parola prima di usarla. Di certo sono del parere che si ci definisce un qualcosa nel momento in cui questo qualcosa è un quello che ti piace fare, che pensi ti riesca meglio, che sai fare bene secondo un parere oggettivo e che ti faccia vivere, che ti faccia guadagnare con quel qualcosa, che sia un tuo pregio che spicca tra i difetti, che possa diventare il tuo lavoro ufficiale!

Circa un anno dopo lo studio della fotografia ho cominciato ad occuparmi anche e contemporaneamente di Social Media e Web Marketing, anche questi sono impegni che in realtà ho avuto modo di testare qualche anno prima (basti pensare alla mia gallery ufficiale ormai vecchia di 6 anni circa), ma anche in questo caso non mi sento di definirmi un SMM o un Digital PR, né un Content Creator. In effetti , dopo anni passati di più sul campo che sui libri, mi sento questo, lo riporto nelle mie biografie o in firma nell'email, ma in generale posso dire che preferisco evitare di dare titoli, sopratutto quando lo si fa con se stessi!

MA...

Questo mio criticismo e la mia insicurezza nel pormi di fronte ai ruoli che ricopro, nel definirmi, nel decidere di continuare, è la chiave per andare avanti, e l'ho scoperto oggi, 18 Giugno 2019 a Napoli, al seminario organizzato dall'ILAS, la scuola che tutt'ora frequento e dove ho cominciato un nuovo corso dopo anni di solo lavoro e letture domenicali di libri di arte e fotografia, in quanto ritengo che bisogna aggiornarsi sempre negli ambiti in cui si opera, e che un unico corso di studio e un'unica occupazione non basti a renderci unici e diversi da un semplice asino con la macchina fotografica (citando Olivero).

L'Accademia di Comunicazione Visiva di Napoli ha inviato il fotografo Olivieri Toscani (persona che non ha bisogno di essere introdotta) il quale mi ha colpito quando parlava di argomenti circa l'insicurezza. Diceva più o meno così: "più si hanno insicurezze nell'approccio alla storia che si va a creare, più si hanno possibilità che quel lavoro diventi di successo" in altre parole credo che continuare a seguire la strada dell'umiltà rimanga la cosa migliore da fare, tuttavia senza mai dimenticarci chi siamo, senza mai svalutarsi in nessuna occasione, sopratutto quando si parla di lavoro!

Vi lascio qualche pezzo del discorso tenutosi al Cinema Modernissimo di Napoli. Come sempre, a piè pagina ci sono anche alcune foto.

Buona Luce
Phil

"Immaginare costa zero! 𝙌𝙪𝙖𝙣𝙩𝙤 𝙩𝙚𝙢𝙥𝙤 𝙙𝙚𝙙𝙞𝙘𝙖𝙩𝙚 𝙖𝙡𝙡'𝙞𝙢𝙢𝙖𝙜𝙞𝙣𝙖𝙯𝙞𝙤𝙣𝙚? L'immaginazione è gratuita, senza limiti. Dà possibilità di pensare e immaginare le cose che non si possono neanche fabbricare; va aldilà delle possibilità umane [...] ti da la possibilità di sperimentare il tuo cuore e il tuo cervello in situazioni incredibili, provate a pensare, asini!
𝙋𝙝𝙤𝙩𝙤𝙨𝙝𝙤𝙥 𝙚̀ 𝙥𝙚𝙧 𝙘𝙤𝙡𝙤𝙧𝙤 𝙘𝙝𝙚 𝙨𝙞 𝙥𝙚𝙣𝙩𝙤𝙣𝙤, a cui non basta soltanto fotografare e che sono impegnati a guardare il mondo dietro la fotocamera, invece di mettere - prima - la faccia davanti ad essa e vedere il mondo che ci circonda, e 𝗽𝗲𝗿 𝗰𝗼𝗹𝗼𝗿𝗼 𝗰𝗵𝗲 𝗵𝗮𝗻𝗻𝗼 𝗯𝗶𝘀𝗼𝗴𝗻𝗼 𝗱𝗶 𝘃𝗶𝗿𝘁𝘂𝗼𝘀𝗶𝘀𝗺𝗶 𝗲 𝗮𝗰𝗰𝗲𝗻𝘁𝘂𝗮𝘁𝗲 𝗽𝗼𝘀𝘁 𝗽𝗿𝗼𝗱𝘂𝘇𝗶𝗼𝗻𝗶 𝗽𝗲𝗿 𝗿𝗲𝗻𝗱𝗲𝗿𝗲 𝗽𝗶𝘂̀ 𝗶𝗻𝘁𝗲𝗿𝗲𝘀𝘀𝗮𝗻𝘁𝗲 𝗹𝗮 𝘀𝘁𝗼𝗿𝗶𝗮 𝗰𝗵𝗲 𝗻𝗼𝗻 𝗲̀ 𝘀𝘁𝗮𝘁𝗮 𝗿𝗮𝗰𝗰𝗼𝗻𝘁𝗮𝘁𝗮 𝗻𝗲𝗹 𝗺𝗼𝗱𝗼 𝗴𝗶𝘂𝘀𝘁𝗼. La fotocamera è solo un mezzo che viene usato alla fine di una vera progettazione. Il Fotografo, per essere tale, deve essere anche e sopratutto 𝗿𝗲𝗴𝗶𝘀𝘁𝗮, 𝘀𝗰𝗲𝗻𝗲𝗴𝗴𝗶𝗮𝘁𝗼𝗿𝗲, 𝗮𝘂𝘁𝗼𝗿𝗲, 𝗱𝗲𝘃𝗲 𝘀𝗮𝗽𝗲𝗿 𝗽𝗿𝗶𝗺𝗮 𝗶𝗺𝗺𝗮𝗴𝗶𝗻𝗮𝗿𝗲 𝗹𝗮 𝘀𝘁𝗼𝗿𝗶𝗮, 𝗽𝗼𝗶 𝘀𝗮𝗽𝗲𝗿𝗹𝗮 𝗿𝗶𝗰𝗿𝗲𝗮𝗿𝗲 𝘀𝘂𝗹𝗹𝗮 𝘀𝗰𝗲𝗻𝗮 , 𝗱𝗶𝗿𝗶𝗴𝗲𝗿𝗲 𝗹𝗲 𝗹𝘂𝗰𝗶, 𝘀𝗰𝗲𝗴𝗹𝗶𝗲𝗿𝗲 𝗶 𝘀𝗼𝗴𝗴𝗲𝘁𝘁𝗶 e alla fine "fare click"
"Fotografare è diverso dallo scattare fotografie. Un giornalista è tale perché scrive delle storie e non perché sa usare il computer, la macchina da scrivere o la penna. 𝗣𝗲𝗿 𝗶𝗹 𝗳𝗼𝘁𝗼𝗴𝗿𝗮𝗳𝗼 𝗲̀ 𝗹𝗮 𝘀𝘁𝗲𝘀𝘀𝗮 𝗰𝗼𝘀𝗮. 𝗡𝗼𝗻 𝗰𝗼𝗻𝘁𝗮 𝘀𝗮𝗽𝗲𝗿𝗲 𝘂𝘀𝗮𝗿𝗲 𝗹𝗼 𝘀𝘁𝗿𝘂𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼 𝘁𝗲𝗰𝗻𝗶𝗰𝗼 perché oggi chiunque lo sa fare.
𝗟𝗮 𝗳𝗼𝘁𝗼𝗴𝗿𝗮𝗳𝗶𝗮 𝗽𝗶𝗮𝗰𝗲 𝗮 𝘁𝘂𝘁𝘁𝗶 𝗽𝗲𝗿𝗰𝗵𝗲́ 𝗲̀ 𝗹’𝗮𝗿𝘁𝗲 𝗽𝗶𝘂̀ 𝗳𝗮𝗰𝗶𝗹𝗲. E’ persino più semplice che non parlare o scrivere. Adesso 𝘁𝘂𝘁𝘁𝗶 𝗾𝘂𝗲𝗹𝗹𝗶 𝗰𝗵𝗲 𝘃𝗼𝗴𝗹𝗶𝗼𝗻𝗼 𝗳𝗮𝗿𝗲 𝗴𝗹𝗶 𝗮𝗿𝘁𝗶𝘀𝘁𝗶 𝗲 𝗻𝗼𝗻 𝘀𝗮𝗻𝗻𝗼 𝗳𝗮𝗿𝗲 𝗻𝗶𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗳𝗮𝗻𝗻𝗼 𝗶 𝗳𝗼𝘁𝗼𝗴𝗿𝗮𝗳𝗶, infatti la maggior parte di essi sono analfabeti.
La fotografia non è solo un mezzo per essere un bravo fotografo, 𝗯𝗶𝘀𝗼𝗴𝗻𝗮 𝗲𝘀𝘀𝗲𝗿𝗲 𝗯𝗿𝗮𝘃𝗶 𝗮𝘂𝘁𝗼𝗿𝗶, usare la fotografia per raccontare quello che si vede, non quello che si guarda”.
|| Oliviero Toscani, Napoli - 18 Giugno 2019





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