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Come per ogni settimana arriva il nostro appuntamento con il piccolo salotto letterale di Phil.
Se parlo di Myricae, sicuramente, vi verrà penserete ad un solo nome: Giovanni Pascoli; è stato un poeta, accademico e critico letterario italiano, figura emblematica della letteratura italiana di fine Ottocento, considerato insieme a Gabriele D'Annunzio, il maggior poeta decadente italiano, nonostante la sua formazione eminentemente positivista.
Stiamo vivendo un periodo di quarantena obbligatoria e in questo tragico momento storico dovuto dal Contagio da Coronavirus sono sicuro che il pensiero di tutti noi va al mare!
“Mare” è la poesia scelta oggi per voi!
Buon weekend e Buona Luce.
Phil
Mare
GIOVANNI PASCOLI
M'affaccio alla finestra, e vedo il mare:
vanno le stelle, tremolano l'onde.
Vedo stelle passare, onde passare:
un guizzo chiama, un palpito risponde.
Ecco sospira l'acqua, alita il vento:
sul mare è apparso un bel ponte d'argento.
Ponte gettato sui laghi sereni,
per chi dunque sei fatto e dove meni?
vanno le stelle, tremolano l'onde.
Vedo stelle passare, onde passare:
un guizzo chiama, un palpito risponde.
Ecco sospira l'acqua, alita il vento:
sul mare è apparso un bel ponte d'argento.
Ponte gettato sui laghi sereni,
per chi dunque sei fatto e dove meni?
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